Paolo Ricca
Teologo molto conosciuto ed apprezzato, pastore della chiesa valdese, docente, per molti anni, di Storia della Chiesa e poi di Teologia Pratica presso la Facoltà Valdese di Teologia, a Roma.
Tuttora insegnante come professore ospite presso il Pontificio Ateneo, San Anselmo di Roma.
Ma tutta la sua vita è attraversata dalla passione per il dialogo tra le Chiese.
Per conto dell'Alleanza Riformata Mondiale, ha seguito i lavori del Concilio Vaticano II,come giornalista accreditato.
E' stato per 15 anni membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, con sede a Ginevra.
Continua a collaborare con organismi ecumenici, ma in particolare con il SAE (Segretariato Attività Ecumeniche ), di cui coordina il Gruppo Teologico, con Giovanni Cereti.
Alle sessioni del SAE è atteso come un padre nella sua famiglia per i suoi preziosi contributi. Il 30 luglio scorso, alla sessione del SAE di Assisi, condivise una riflessione sulla Profezia nelle Chiese di oggi: con grande sicurezza affermava che la profezia che le Chiese oggi sono chiamate a proclamare è L'ECUMENISMO, cioè il ritrovarsi di tutte le diverse confessioni cristiane, in una fraternità riconciliata, con al centro Cristo.
Questa può essere la profezia rivolta all'Islam,le cui divisioni interne continuano a provocare stragi, guerre; all'induismo, alle altre fedi, ma soprattutto agli stati, al loro interno e all'esterno: veramente: la convivenza pacificata delle nostre diversità è il messaggio di cui oggi c'è assoluta necessità!
Paolo Ricca ha scritto moltissimo: il suo è uno scrivere quasi dialogante, chiaro, essenziale, coinvolgente: senza astrazioni difficili, nè divagazioni inutili. Alcuni dei suoi libri sono frutto delle trasmissioni di Cultura religiosa "UOMINI e PROFETI", realizzati da RAI 3, a cura di Gabriella Caramore.
Tanti dei suoi scritti tendono a "traghettare" il pensiero di Lutero e degli altri grandi riformatori, alle soglie della sensibilità moderna, per aiutare il lettore a ritrovare in questi credenti del passato, le sue stesse domande di oggi e aiutarlo poi nella riscoperta di una " sequela" nella fede semplice, essenziale, tipica delle prime comunità cristiane.
Un'ultima considerazione: la scittura di Paolo Ricca non è fredda, razionale, tipica di molti scritti teologici, è invece un pensiero "elaborato nel cuore " dell'autore, che quindi capace di toccare i cuori.
Sperando di fare cosa gradita, pubblichiamo nel file allegato il suo intervento
Gruppo Ecumenico-Spiritualità della Polse